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diff --git a/markup/pod/live-manual/media/text/it/user_customization-runtime.ssi b/markup/pod/live-manual/media/text/it/user_customization-runtime.ssi deleted file mode 100644 index 4d65a84..0000000 --- a/markup/pod/live-manual/media/text/it/user_customization-runtime.ssi +++ /dev/null @@ -1,452 +0,0 @@ -:B~ Personalizzare i comportamenti durante l'esecuzione - -1~customizing-run-time-behaviours Personalizzare i comportamenti durante -l'esecuzione - -Tutte le configurazioni durante l'esecuzione sono eseguite da -live-config. Vengono qui presentate alcune delle opzioni di live-config più -comuni alle quali gli utenti sono interessati; una lista completa può essere -trovata nel suo manuale. - -2~ Personalizzare l'utente live - -Un'importante considerazione è che l'utente live viene creato all'avvio da -live-boot e non da live-build durante la compilazione. Questo non solo -influenza dove viene introdotto il materiale relativo all'utente nella -creazione, come discusso in {Live/chroot include -locali}#live-chroot-local-includes, ma anche ogni gruppo e permesso -associato all'utente live. - -È possibile specificare gruppi aggiuntivi ai quali l'utente live apparterrà -utilizzando una delle possibilità di configurazione di live-config. Ad -esempio, per aggiungere l'utente al gruppo #{fuse}#, è possibile sia -inserire in #{config/includes.chroot/etc/live/config/user-setup.conf}# -quanto segue: - -code{ - - LIVE_USER_DEFAULT_GROUPS="audio cdrom dip floppy video plugdev netdev powerdev scanner bluetooth fuse" - -}code - -o utilizzare -#{live-config.user-default-groups=audio,cdrom,dip,floppy,video,plugdev,netdev,powerdev,scanner,bluetooth,fuse}# -come parametro di boot. - -È inoltre possibile modificare facilmente il nome utente "user" e la -password "live" predefiniti. - -Per cambiare il nome utente specificare quanto segue nella configurazione: - -code{ - - $ lb config --bootappend-live "boot=live components username=live-user" - -}code - -Un modo per cambiare la password è tramite un hook come descritto in {Hook -in fase di avvio}#boot-time-hooks. Si può usare l'hook "passwd" da -#{/usr/share/doc/live-config/examples/hooks}#, anteponendolo di conseguenza -(ad esempio, 2000-passwd) e aggiungerlo al file -#{config/includes.chroot/lib/live/config/}# - -2~customizing-locale-and-language Personalizzare la localizzazione e la -lingua - -Quando il sistema live si avvia, la lingua è inserita in due fasi: - -_* generazione della localizzazione - -impostare la configurazione della tastiera - -Quando si crea un sistema live la localizzazione predefinita è -#{locales=en_US.UTF-8}#. Per definire quale generare, si usi il parametro -#{locales}# nell'opzione #{--bootappend-live}# di #{lb config}#: - -code{ - - $ lb config --bootappend-live "boot=live components locales=de_CH.UTF-8" - -}code - -Possono essere specificate più lingue separate da una virgola. - -Questo parametro, così come quelli della tastiera indicati più avanti, può -essere usato anche dalla riga di comando del kernel specificando una lingua -con #{language_country}# (nel qual caso verrà usata la codifica predefinita) -o l'intera stringa #{language_country.encoding}#. In -#{/usr/share/i18n/SUPPORTED}# è possibile trovare un elenco delle lingue -supportate e la codifica per ognuna di esse. - -Sia la configurazione della tastiera in console sia di X sono eseguite da -#{live-config}# con il pacchetto #{console-setup}#. Per fare ciò usare i -parametri #{keyboard-layouts}#, #{keyboard-variants}#, #{keyboard-options}# -e #{keyboard-model}# tramite l'opzione #{--bootappend-live}#. Le opzioni -valide si trovano in #{/usr/share/X11/xkb/rules/base.lst}#. Per ottenere i -layout e le varianti di una data lingua, provare a cercare il loro nome -inglese o il paese in cui è usata, esempio: - -code{ - -$ egrep -i '(^!|german.*switzerland)' /usr/share/X11/xkb/rules/base.lst - ! model - ! layout - ch German (Switzerland) - ! variant - legacy ch: German (Switzerland, legacy) - de_nodeadkeys ch: German (Switzerland, eliminate dead keys) - de_sundeadkeys ch: German (Switzerland, Sun dead keys) - de_mac ch: German (Switzerland, Macintosh) - ! option - -}code - -Notare che ogni variante mostra nella descrizione il layout alla quale viene -applicata. - -Spesso c'è bisogno di configurare solo il layout. Ad esempio per ottenere i -file di localizzazione per il layout di tastiera tedesco e svizzero-tedesco -in X: - -code{ - - $ lb config --bootappend-live "boot=live components locales=de_CH.UTF-8 keyboard-layouts=ch" - -}code - -Tuttavia per casi molto particolari si vorrà includere altri parametri. Ad -esempio per configurare un sistema in francese con un layout Dvorak -(chiamato Bepo) su una tastiera USB TypeMatrix EZ-Reach 2030: - -code{ - - $ lb config --bootappend-live \ - "boot=live components locales=fr_FR.UTF-8 keyboard-layouts=fr keyboard-variants=bepo keyboard-model=tm2030usb" - -}code - -Per ogni opzione #{keyboard-*}# si possono specificare più valori separati -da una virgola, con l'eccezione di #{keyboard-model}# che ne accetta uno -solo. Consultare la pagina di manuale di #{keyboard(5)}# per dettagli ed -esempi delle variabili #{XKBMODEL}#, #{XKBLAYOUT}#, #{XKBVARIANT}# e -#{XKBOPTIONS}#. Se vengono forniti più valori per #{keyboard-variants}#, -questi verranno combinati uno ad uno con quelli di #{keyboard-layouts}# -(vedere l'opzione #{-variant}# in #{setxkbmap(1)}# ). Sono permessi valori -vuoti, ad esempio per definire due layout, US QWERTY come predefinito e US -Dvorak, usare: - -code{ - - $ lb config --bootappend-live \ - "boot=live components keyboard-layouts=us,us keyboard-variants=,dvorak" - -}code - -2~persistence Persistenza - -Uno dei paradigmi di un cd live è un sistema preinstallato eseguito da un -supporto in sola lettura, come un cdrom, dove le modifiche non sopravvivono -ai riavvii dell'hardware della macchina ospitante. - -Un sistema live è una generalizzazione di questo paradigma e di conseguenza -oltre ai CD gestisce altri supporti; ma comunque, nel suo comportamento -predefinito, deve essere considerato in sola lettura e tutte i cambiamenti -fatti durante l'esecuzione del sistema verranno persi allo spegnimento. - -Persistenza è il nome comune per differenti tipi di soluzioni per salvare -alcune o tutte queste modifiche con i riavii. Per capire come funziona -potrebbe essere utile sapere che sebbene il sistema venga avviato ed -eseguito da un dispositivo in sola lettura, le modifiche a file e directory -vengono scritte su uno scrivibile, tipicamente un ram disk (tmpfs) e i dati -sui ram disk non sopravvivono ai riavvii. - -I dati immagazzinati su questo ramdisk andrebbero salvati un supporto -scrivibile persistente come un supporto di memorizzazione locale, una -condivisione di rete o anche una sessione di un CD/DVD riscrivibile -multisessione. Tutti questi supporti sono gestiti in modi differenti e tutti -tranne l'ultimo richiedono un parametro d'avvio speciale da specificare -all'avvio: #{persistence}#. - -Se il parametro di boot #{persistence}# è impostato (e non lo è -#{nopersistence}#), i supporti di memorizzazione locali (hard disk, -dispositivi USB) saranno rilevati come volumi persistenti durante l'avvio. È -possibile selezionare quali tipi utilizzare specificando certi parametri di -avvio descritti nella manpage di live-boot(7). Un volume persistente è uno -dei seguenti: - -_* una partizione, identificata dal suo nome GPT (GUID Partition Table). - -_* un filesystem, identificato dalla sua label. - -_* un file immagine situato nella directory radice di un qualsiasi -filesystem leggibile (anche una partizione NTFS di un sistema estraneo), -identificato dal nome del file. - -La label del volume per le stratificazioni deve essere #{persistence}# ma -verrà ignorata a meno che non sia presente nella directory radice un file -chiamato #{persistence.conf}# che viene usato per personalizzare la -persistenza del volume, in altre parole, specificare le directory che si -vogliono salvare dopo un riavvio. Per maggiori dettagli vedere {Il file -persistence.conf}#persistence-conf. - -Ecco alcuni esempi per preparare un volume da utilizzare per la -persistenza. Può ad esempio essere una partizione ext4 su un hard disk o una -penna USB creata con: - -code{ - - # mkfs.ext4 -L persistence /dev/sdb1 - -}code - -Vedere anche {Usare lo spazio rimanente su una penna -USB}#using-usb-extra-space. - -Se si possiede già una partizione sul dispositivo basta solo cambiare -l'etichetta con una delle seguenti: - -code{ - - # tune2fs -L persistence /dev/sdb1 # per filesystem ext2,3,4 - -}code - -Un esempio di come creare un file immagine ext4 da utilizzare per la -persistenza: - -code{ - - $ dd if=/dev/null of=persistence bs=1 count=0 seek=1G # for a 1GB sized image file - $ /sbin/mkfs.ext4 -F persistence - -}code - -Una volta che il file immagine è stato creato, ad esempio per rendere -#{/usr}# persistente salvando solo le modifiche fatte a quella directory e -non tutto il contenuto di #{/usr}#, si può usare l'opzione "union". Se -l'immagine è situata nella propria home copiarla nella radice del filesystem -sul disco e montarla in #{/mnt}# come segue: - -code{ - - # cp persistence / - # mount -t ext4 /persistence /mnt - -}code - -Creare quindi il file #{persistence.conf}# aggiungendovi il contenuto e -smontare il file immagine. - -code{ - - # echo "/usr union" >> /mnt/persistence.conf - # umount /mnt - -}code - -Ora riavviare il dispositivo live con il parametro d'avvio "persistence". - -3~persistence-conf Il file persistence.conf - -Un volume con la label #{persistence}# deve essere configurato mediante il -file #{persistence.conf}# per creare directory persistenti arbitrarie. Tale -file, situato nella directory radice del filesystem del volume, controlla -quali rendere persistenti e in che modo. - -Nella manpage di persistence.conf(5) è descritto dettagliatamente come è -configurato il mount degli strati personalizzati, ma un semplice esempio -dovrebbe essere sufficiente per la maggior parte degli usi. Supponendo di -voler creare la directory home e quella della cache di APT in modo -persistente in un filesystem ext4 sulla partizione /dev/sdb1: - -code{ - - # mkfs.ext4 -L persistence /dev/sdb1 - # mount -t ext4 /dev/sdb1 /mnt - # echo "/home" >> /mnt/persistence.conf - # echo "/var/cache/apt" >> /mnt/persistence.conf - # umount /mnt - -}code - -Quindi riavviare. Durante il primo avvio il contenuto di #{/home}# e -#{/var/cache/apt}# saranno copiati nel volume persistente e da allora tutte -le modifiche a queste directory risiederanno in modo persistente sul -volume. C'è da considerare che tutti i path elencati nel file -#{persistence.conf}# non possono contenere spazi o i caratteri speciali -#{.}# e #{..}#, inoltre né #{/lib}#, #{/lib/live}# (o una delle sue -sottodirectory) né #{/}# può essere resa persistente tramite i mount -personalizzati. Come workaround a questa limitazione è possibile aggiungere -#{/ union}# al file #{persistence.conf}# file per ottenere la persistenza -completa. - -3~ Utilizzare più di un'archiviazione persistente - -Ci sono tre metodi differenti di utilizzare persistenze multiple per -differenti casi d'uso. Ad esempio l'utilizzo di svariati volumi -contemporaneamente o selezionandone uno solo per scopi molto specifici. - -Possono essere utilizzati svariati volumi di stratificazione personalizzati -(con i rispettivi file #{persistence.conf}#) allo stesso tempo ma se questi -creano la stessa directory persistente, ne verrà usata solo una. Se due -directory montate sono "nidificate" (una è la sottodirectory dell'altra), la -superiore sarà montata per prima, per cui nessuna operazione di mount verrà -sovrastata dall'altra. I mount nidificati personalizzati sono problematici -se sono elencati nello stesso file #{persistence.conf}#. Se si ha davvero la -necessità (in genere non si dovrebbe averla), consultare la manpage di -persistence.conf(5) per sapere come gestire questo caso. - -One possible use case: If you wish to store the user data i.e. #{/home}# and -the superuser data i.e. #{/root}# in different partitions, create two -partitions with the #{persistence}# label and add a #{persistence.conf}# -file in each one like this, #{# echo "/home" > persistence.conf}# for the -first partition that will save the user's files and #{# echo "/root" > -persistence.conf}# for the second partition which will store the superuser's -files. Finally, use the #{persistence}# boot parameter. - -Se un utente avesse bisogno di spazi di archiviazione multipli dello stesso -tipo per posizioni differenti o per test, come #{privato}# e #{lavoro}#, il -parametro d'avvio #{persistence-label}# usato in congiunzione con -#{persistent}# permetterà supporti persistenti multipli ma univoci. Un -esempio potrebbe essere un utente che vuole usare una partizione etichettata -come #{privato}# per dati personali come i preferiti del browser o di altro -tipo, questi userà i parametri d'avvio #{persistence}# -#{persistence-label=privato}#. E per archiviare dati inerenti il lavoro, -come documenti, ricerche e altro, verranno usati i parametri d'avvio -#{persistence}# #{persistence-label=lavoro}#. - -È importante ricordare che ognuno di questi volumi, #{privato}# e -#{lavoro}#, necessitano anche di un file #{persistence.conf}# nella propria -radice. Il manuale di live-boot contiene altre informazioni su come -utilizzare queste etichette con nomi usati in versioni precedenti. - -3~ Using persistence with encryption - -Using the persistence feature means that some sensible data might get -exposed to risk. Especially if the persistent data is stored on a portable -device such as a usb stick or an external hard drive. That is when -encryption comes in handy. Even if the entire procedure might seem -complicated because of the number of steps to be taken, it is really easy to -handle encrypted partitions with live-boot. In order to use *{luks}*, which -is the supported encryption type, you need to install /{cryptsetup}/ both on -the machine you are creating the encrypted partition with and also in the -live system you are going to use the encrypted persistent partition with. - -To install /{cryptsetup}/ on your machine: - -code{ - - # apt-get install cryptsetup - -}code - -To install /{cryptsetup}/ in your live system, add it to your package-lists: - -code{ - - $ lb config - $ echo "cryptsetup" > config/package-lists/encryption.list.chroot - -}code - -Once you have your live system with /{cryptsetup}/, you basically only need -to create a new partition, encrypt it and boot with the #{persistence}# and -#{persistence-encryption=luks}# parameters. We could have already -anticipated this step and added the boot parameters following the usual -procedure: - -code{ - - $ lb config --bootappend-live "boot=live components persistence persistence-encryption=luks" - -}code - -Let's go into the details for all of those who are not familiar with -encryption. In the following example we are going to use a partition on a -usb stick which corresponds to #{/dev/sdc2}#. Please be warned that you need -to determine which partition is the one you are going to use in your -specific case. - -The first step is plugging in your usb stick and determine which device it -is. The recommended method of listing devices in live-manual is using #{ls --l /dev/disk/by-id}#. After that, create a new partition and then, encrypt -it with a passphrase as follows: - -code{ - - # cryptsetup --verify-passphrase luksFormat /dev/sdc2 - -}code - -Then open the luks partition in the virtual device mapper. Use any name you -like. We use *{live}* here as an example: - -code{ - - # cryptsetup luksOpen /dev/sdc2 live - -}code - -The next step is filling the device with zeros before creating the -filesystem: - -code{ - - # dd if=/dev/zero of=/dev/mapper/live - -}code - -Now, we are ready to create the filesystem. Notice that we are adding the -label #{persistence}# so that the device is mounted as persistence store at -boot time. - -code{ - - # mkfs.ext4 -L persistence /dev/mapper/live - -}code - -To continue with our setup, we need to mount the device, for example in -#{/mnt}#. - -code{ - - # mount /dev/mapper/live /mnt - -}code - -And create the #{persistence.conf}# file in the root of the partition. This -is, as explained before, strictly necessary. See {The persistence.conf -file}#persistence-conf. - -code{ - - # echo "/ union" > /mnt/persistence.conf - -}code - -Then unmount the mount point: - -code{ - - # umount /mnt - -}code - -And optionally, although it might be a good way of securing the data we have -just added to the partition, we can close the device: - -code{ - - # cryptsetup luksClose live - -}code - -Let's summarize the process. So far, we have created an encryption capable -live system, which can be copied to a usb stick as explained in {Copying an -ISO hybrid image to a USB stick}#copying-iso-hybrid-to-usb. We have also -created an encrypted partition, which can be located in the same usb stick -to carry it around and we have configured the encrypted partition to be used -as persistence store. So now, we only need to boot the live system. At boot -time, live-boot will prompt us for the passphrase and will mount the -encrypted partition to be used for persistence. |
